Eyes Wide Shut – Di Stanley Kubrick, un viaggio nella sessualità

Eyes Wide Shut

Di Washoe

Ultimo lavoro del regista Stanley Kubrick, morto prima della sua uscita nelle sale, Eyes Wide Shut (1999) è un film inquietante, che tocca diversi aspetti della sessualità e lo fa senza mai perdere un certo carattere di enigma, ricolmo di simboli di difficile interpretazione.

Gli Harford

I protagonisti sono Bill Harford e la moglie Alice: lui (Tom Cruise) è un medico di successo; lei (Nicole Kidman) è un’ex direttrice di gallerie d’arte ora disoccupata. È l’ultimo film girato insieme dal duo Cruise-Kidman, superstar di Hollywood che di lì a poco porranno fine al loro chiacchierato matrimonio. La narrazione comincia entrando in punta di piedi nella vita apparentemente normale della coppia, sposata da qualche anno; lui entra in bagno mentre lei è seduta sulla tazza, lei si lamenta della sua mancanza di attenzione; insomma, una comune routine da matrimonio. Mister e Miss Harford si stanno preparando per l’annuale festa natalizia del ricco Victor Ziegler, evento mondano a cui presenziano pur non conoscendo nessuno. L’ambiente estraneo li mette a disagio; cercano di cavarsela come possono, e ad un certo punto si separano, vivendo due piccole avventure. Alice subisce le avances di un galante ungherese, Bill flirta con due modelle britanniche: l’uno vede l’altra, lei reagisce con gelosia, lui con indifferenza, e il motivo viene presto spiegato.

L’ingenuità di Bill e la rivelazione di Alice

La sera dopo i due, sotto effetto di marijuana, discutono animatamente, e il loro rapporto sembra essere messo in crisi. Bill dimostra infatti tutta la sua ingenuità (e superficialità) quando afferma di non temere il tradimento della moglie, e la motivazione che dà è da storcere il naso. Secondo lui gli uomini hanno un pensiero fisso di fronte ad una bella donna, che è quello di portarla a letto; le donne no, non pensano a queste cose: sostanzialmente Bill spoglia il genere femminile di ogni volontà erotica, causando così il nervosismo di Alice, dovuto forse non soltanto a questa affermazione ma anche ad un rapporto di coppia non soddisfacente. La moglie non ci sta e prova a spiegargli come funziona davvero il mondo delle donne, ma per farlo sceglie una maniera ben poco ortodossa: gli racconta di una fantasia sessuale avuta l’estate precedente, quando aveva sognato di fare l’amore con un marine incrociato in un albergo. Fin qui niente di eclatante, ma Alice decide di aggiungere un particolare disturbante: in quel momento sarebbe stata pronta a mollare figlia e marito pur di avere una sola notte con l’uomo dei suoi desideri.

Cruise Kidman
La coppia poco prima del litigio

L’Odissea di Eyes Wide Shut

La reazione di Bill è quella di fuggire spaventato con il primo pretesto utile. Inizia così quella che molti hanno definito la sua Odissea nella sessualità: un percorso di un paio di giorni che lo vede coinvolto in episodi controversi, che possono essere letti come la sua personale esplorazione di un mondo, quello dell’eros, di cui era rimasto colpevolmente al margine. Un viaggio che ha i suoi lati volutamente grotteschi, attraverso i quali Kubrick cerca di calare lo spettatore nella sensazione di disagio provata da Bill. Il più evidente è costituito dalla strana tensione sessuale che sembra esserci tra il dottor Harford e tutti i suoi interlocutori, come se chiunque, donna o uomo che sia, non abbia altro scopo nella vita se non quello di portarlo a letto. Ma è davvero così o è un inganno della sua percezione, scatenato dalla paura per le rivelazioni della moglie e da un certo desiderio di rivalsa?

Bill e le avances di Marion

La seconda ipotesi non è di certo campata in aria, ed è sostenuta dal ritornare periodico sullo schermo dell’immagine mentale con cui Bill si figura la moglie assieme al marine. Ciò che ne risulta è un’ambiguità di fondo che porta a dubitare della realtà di ciò che si sta vedendo, a cominciare dalla scena in casa del paziente morto: è abbastanza impensabile che la donna, Marion, davanti al capezzale del padre appena defunto, possa sentire il bisogno di portare delle avances al dottore e chiedergli di scappare con lei. Piuttosto, è plausibile che la conversazione non sia mai avvenuta e Bill si sia immaginato tutto: d’altronde Marion ha certe analogie con Alice, a cominciare dal colore dei capelli, mentre il promesso sposo della donna presenta un’inquietante somiglianza con Bill stesso. Se la si guarda sotto questa luce, la scena diventa la trasposizione su di un altra coppia di quanto sarebbe potuto succedere agli Harford: Bill è diventato il marine, mentre l’ingenuo fidanzato di Marion è proprio il dottore, inconsapevole dei desideri della partner e del pericolo corso dalla relazione.

Marion Eyes Wide Shut
Marion, interpretata da Marie Richardson

Eyes Wide Shut, o il sogno di Bill

Lo stesso discorso vale per tutto ciò che accade di lì in avanti, e l’intera vicenda assume allora i contorni di un grande sogno: dall’episodio della prostituta (è davvero entrato in casa o in realtà si è fermato sulla soglia?), per passare all’incontro con Milich, commerciante di costumi (il precedente proprietario si è trasferito e Bill, il suo medico, non ne sa nulla?), fino ad arrivare al rito orgiastico nella grande mansione, di per sé facilmente assimilabile ad un incubo (forse il pianista non gli ha mai rivelato l’indirizzo). Certo, alcuni elementi successivi, apparentemente concreti, sembrano andare contro a questa teoria, specie il colloquio con Ziegler, il quale pare confermare l’esistenza di quella specie di loggia massonica scoperta da Bill; ma forse è proprio su questa ambiguità che Kubrick ha voluto giocare. Ed è da notare come, nonostante tutta la tensione sessuale di cui è oggetto, Bill non consumi mai alcun rapporto sessuale, come se la sua immaginazione di marito fedele non sia in grado di spingersi a tanto.

Eyes Wide Shut e la sessualità

Sembra quasi che Kubrick, in Eyes Wide Shut, abbia cercato di guardare alla sessualità da diverse angolazioni, per poi sceglierne una ed approfondirla. Nel suo percorso Bill pare infatti esplorare tutto il ventaglio di motivazioni per le quali un essere umano può decidere di andare a letto con un altro: dal consolidamento del rapporto coniugale, alla consolazione dopo un evento avverso, al divertimento, al denaro. Ma è su un’altro aspetto che il regista indugia maggiormente: il sesso in quanto mezzo di affermazione del proprio potere. Perché questo è il senso dell’inquietante rito a cui presenzia: un gruppo di uomini ricchi ed influenti che organizza orge, nelle quali disporre a proprio piacimento di donne bellissime restando al sicuro dietro ad una maschera; maschera che è dunque nel film simbolo di potere ed appartenenza alla classe sociale dominante.

Rito Eyes Wide Shut
Un’immagine dall’episodio del rito nella mansione

Il rito orgiastico, il ballo, le maschere

Nella seconda parte del film, poi, alcuni nodi vengono al pettine, e il rito segreto nella mansione si rivela essere il substrato soggiacente alla festa natalizia del principio grazie alle ammissioni di Ziegler, che sostanzialmente fa da ponte di collegamento tra i due eventi. Entrambe le “feste” non sono altro che dei balli in costume, l’uno con maschere di velluto e cartone e l’altro con maschere di carne e sorrisi falsi; d’altronde, l’inganno, la segretezza, il tradimento sono le armi della classe al potere. Si spiega allora l’imbarazzo provato da Alice e Bill al ballo natalizio: disagio dovuto alla loro non appartenenza al gruppo esclusivo che si muoveva attorno a loro. Una piccola chiosa sulle maschere: Kubrick ha scelto di utilizzare quelle di Venezia in omaggio all’immagine della Serenissima come capitale europea dell’erotismo. Tema della maschera che è una costante in tutta la pellicola, persino nei momenti e nei modi più impensati. Un esempio? La prostituta incontrata da Bill si chiama Domino, che è proprio il nome di una tipologia di maschera veneziana.

Il finale

Terminata la sua odissea Bill torna finalmente a casa, dove fa una scoperta inquietante: sul cuscino del letto matrimoniale, accanto ad Alice addormentata, trova (ancora) una maschera, segnale lasciato dagli uomini incappucciati dell’orgia: una minaccia per indurlo a dimenticare ciò che ha visto. Terrorizzato, racconta tutto alla moglie e i due restano svegli fino al mattino dopo; c’è qui uno stacco netto, tra il momento del rientro di Bill e il sorgere del giorno successivo: è il segnale di Kubrick, il sogno del dottor Harford è finito. Ma dopo questo viaggio nella sessualità, dopo il grande spavento, Bill è veramente cambiato? Avrà una nuova consapevolezza che permetterà di portare la relazione coniugale ad un altro livello? Non ci è dato saperlo, ma la pellicola si chiude con un verbo eloquente che rappresenta il proposito futuro degli Harford: “Scopare”.

Alice: «C’è una cosa molto importante che noi dobbiamo fare il prima possibile…»

Bill: «Cosa?»

Alice: «Scopare.»

Insomma, il regista ha voluto lanciare un monito chiaro, per ricordare a tutte le coppie quanto la sessualità, e la soddisfazione dei desideri del partner, sia un aspetto non secondario per la riuscita di un matrimonio, e di un rapporto amoroso in generale. È questa l’eredità lasciata da Kubrick? Forse, sta di fatto che il dialogo, ancora più d’effetto in quanto avvenuto in un negozio di giocattoli, costituisce di certo un finale col botto.

Kubrick Cruise Kidman
Da sinistra a destra: Stanley Kubrick, Tom Cruise e Nicole Kidman (fonte: Pinterest)

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