Intervista ad Aurelio Spada

L'altro Nicholas

Arrivato alle porte dell’Inferno, Nicholas, giovane psicologo bisessuale, chiede di essere ricevuto dal Demonio, che tuttavia non si vuole far vedere; nella speranza di attirare la sua attenzione, allora, il giovane inizia a raccontare la propria storia. Si apre così il romanzo L’altro Nicholas di Aurelio Spada, e questa è l’intervista all’autore.

Aquile Solitarie – Da dove nasce la storia di L’altro Nicholas?

Aurelio Spada – L’altro Nicholas nasce dalla necessità di gettare luce su tutti quegli aspetti, oscuri e irrequieti, che aleggiano dentro di noi e che mai vorremmo mostrare a chi ci sta attorno. Vuole ostentare quelle sfumature della nostra personalità e della nostra vita che, se tenute nascoste, non ci permettono di voltare la pagina delle brutte esperienze che inevitabilmente ci accadono. Il romanzo esprime una volontà di dare poetica e bellezza a tutte quelle sfaccettature personali che non accettiamo e che ci disturbano, per riconoscerle come parte della vita stessa e della nostra identità. L’altro Nicholas rappresenta il lato oscuro del protagonista e, più in generale, rappresenta “l’altro” di ciascuno.

Aquile Solitarie – Perché ha sentito l’esigenza di scrivere una storia così profonda e soprattutto a tematica LGBT?

Aurelio Spada – Ho sentito l’esigenza di parlare delle relazioni umane. I rapporti umani condizionano chi siamo, chi vogliamo essere e chi diventeremo. Essere buoni o cattivi, succubi o carnefici, freddi o pieni di passione. I rapporti umani condizionano il nostro essere aperti alle persone o il nostro essere chiusi alla vita. Le relazioni di cui facciamo esperienza costruiscono chi siamo, e chi diventeremo, al di là del nostro orientamento sessuale o di genere. In questo contesto siamo tutti uguali e io ho sentito l’esigenza di mostrarlo.

Aquile Solitarie – Aurelio Spada è il suo ‘nome di penna’; ma da dove nasce questo pseudonimo?

Aurelio Spada – Aurelio era il nome di mio nonno paterno. Lui era autorevole e festaiolo. Sapeva amare con ironia, pudore e grande generosità e affrontava i momenti di sconforto con dignità e fermezza. È venuto a mancare poco dopo aver finito di scrivere questo mio romanzo e io ho preso da lui il suo nome sperando di trasmettere i suoi insegnamenti con la mia scrittura. Mi sembra un bel lascito da portare avanti.

L'altro Nicholas

Aquile Solitarie – Qual è il suo rituale di scrittura?

Aurelio Spada – Più che un rituale per scrivere possiamo dire che è la scrittura stessa ad essere il mio rituale. Scrivere riordina i miei pensieri, le mie emozioni e se ho dei momenti di difficoltà questo sfogo artistico dona alle mie giornate direzione, significato e forma.

Aquile Solitarie – Ci sono altri progetti all’orizzonte dopo L’altro Nicholas?

Aurelio Spada – Al momento no. La scrittura permane fedele compagna della mia vita ma ora ho solo voglia di rilassarmi e vedere l’effetto che questa mia storia ha sulle persone che la leggono. Spero di toccare le persone con la mia scrittura e se questo avverrà allora potremmo parlare di futuri progetti.

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